La geolocalizzazione avra' sempre maggior peso nelle applicazioni per smartphones. Applicazioni di questo tipo consentono di ottenere dalla rete informazioni dipendenti dalla posizione dell'utente: servizi, esercizi commerciali, informazioni turistiche etc. A tal proposito, la neonata startup SimpleGeo, si professa "l'Itunes per i geo-dati". L'idea e' semplice: creare un ampio e ricco database di dati geolocalizzati (una sorta di Pagine Gialle indicizzate da coordinate geografiche). Gli sviluppatori di applicazioni di geolocalizzazione potranno acquistare l'accesso al database e paheranno un prezzo dipendente dal numero di accessi mensile. Si parte con un'offerta gratuita per un milione di accessi. SimpleGeo, oltre ai dati, offre anche le tecnologie per consentire una rapido sviluppo delle applicazioni .
mercoledì 31 marzo 2010
sabato 27 marzo 2010
La TV nella visione di Google : la piattaforma Google TV ed i suoi maggiori competitors
Il New York Times rivela ulteriori dettagli sulla partnership tra Google, Intel, Sony e Logitech per la realizzazione della nuova piattaforma Google TV, che ha l'obiettivo di portare Internet nel salotto di casa. Stiamo parlando della comoda e facile fruizione, attraverso TV di nuova generazione o attraverso appliances (set-top boxes), di contenuti televisivi, di accesso a social networks, a You Tube, o a qualsiasi altro servizio che sara' integrato nella piattaforma della "Grande G". Ma anche di download di giochi , widgets etc. Esistono gia' in commercio alcune soluzioni di questo tipo, ma integrano una quantita' di servizi Internet estremamente limitata. La piattaforma di Google si basera' sui chip Atom di Intel , sul sistema operativo Android e, anche se ancora manca la conferma ufficiale, sulle tecnologie web di Google Chrome. Sony integrera' la piattaforma nelle proprie TV ed appliances , mentre Logitech si occupera' dei dispositivi controllo remoto (una sorta di telecomandi evoluti) e di tutte le periferiche di contorno. Google ha intenzione di aprire la propria tecnologia al mondo degli sviluppatori (tra un paio di mesi dovrebbe ufficializzarne il development toolkit ) , al fine di cosituire un ecosistema di applicazioni variegato e con un alto tasso di creativita'.
Sony ( proprietaria di Sony Pictures ) integrera' nella piattaforma anche l'accesso ai propri online stores per scaricare contenuti digitali .
Per Google questo progetto costituisce un deciso passo in avanti nell'offrire i propri servizi in modalita' multipiattaforma ( web, smartphones, tv ) e quindi di allargare il proprio mercato di raccolta pubblicitaria. Va in questa direzione infatti il Google TV ads program, gia' varato. Si assistera' nell'arco di qualche anno, con l'aumentare della capacita' delle reti di telecomunicazione, ad una sempre maggior crescita delle emittenti TV via Internet, che saranno cosi' in grado di veicolare contenuti anche in HD (ed in HD-3D).
Il settore, tuttavia, non e' sgombro da concorrenti. Oltre ai tradizionali produttori di decoder, ci sono anche Cisco, Motorola, Microsoft, Apple, TiVo e start-up come Roku e Boxee (che gia' supportano lo streaming di contenuti offerti da Netflix e MLB.com). Senza dimenticare, infine, che anche Yahoo sta promuovendo la propria tecnologia di Internet TV.
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martedì 23 marzo 2010
Opera su Iphone ?
Si e' in attesa dell'aprovazione, da parte di Apple Store, della versione di Opera per Iphone. Opera, uno dei mobile browser piu' diffusi, adotta la tecnologia di rendering server-side (navigazione Internet mediata da server) in grado di ottimizzare e comprimere dati fino al 90% .
L'alba del mobile payment : alcuni esempi (quasi) concreti
Il mobile payment, ovvero l'insieme delle tecnologie che consentono , sfruttando la multicanalita' ( sms, mobile web , RFID) di effettuare pagamenti attraverso l'uso degli smartphones di nuova generazione. Lo smartphone diventa lo strumento principale per veicolare il "denaro elettronico". Un nuovo modello economico che consente a nuovi soggetti, quali operatori Telco e Service Providers, di entrare in un settore tradizionalmente appannaggio di banche e circuiti di carte di credito. Un primo esempio e' costituito da PayPal mobile, piattaforma che estende ad utenti in mobilita' i tradizionali servizi offerti via web : pagamenti e money transfer. La piattaforma e' "open" , con API pubbliche : ognuno potra' cosi' creare nuove applicazioni per smartphones che si baseranno sul noto sistema di pagamento. Simile, nei servizi offerti, a PayPal mobile e' Nokia Money , nata in partnership con Obopay, provider americano di servizi di mobile payment . Interessante e' infine l'approccio seguito dalla piattaforma Semops ( nata da un progetto europeo). Diversamente da PayPal mobile e Nokia Money, che sono servizi erogati dagli omonimi brand (Nokia e PayPal appunto), Semops e' una piattaforma tecnologica pensata per clienti terzi (banche o altro), che consente loro di divenire erogatori di servizi di mobile payment. La multicanalita' di Semops e' cosi' spinta da far dialogare gli stessi terminali POS, presenti negli esercizi commerciali, con lo smartphone degli acquirenti via bluetooth .
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lunedì 22 marzo 2010
Google regala la rete superveloce a mezzo milione di americani
Google sta procedendo con la sua offerta . Gratuitamente i cittadini di varie citta' americane potranno fruire di una rete che sfreccia alla velocita' di un gigabit al secondo. Circa cento volte le velocita' di una qualunque altra connessione. Il numero di cittadini che saranno oggetto dell' offerta si aggira intorno a 500.000 . Le citta' stanno proponendo collettivamente ( attraverso le istituzioni comunali ) la propria adesione al progetto di Big G. E sembra sia scoppiata una curiosa competizione mista ad euforia (come riferisce il New York Times). Dietro una tale operazione, che in primo luogo produrra' una notevole risonanza pubblicitaria, cos'altro potrebbe esserci? Che Google voglia diventare un Internet provider? Allargando cosi' il suo business tradizionale, quello cioe' di Service Provider ?Oppure Google sta delineando un gigantesco laboratorio, in cui testare la propria capacita' di erogare servizi e sperimentarne di nuovi in un orizzonte ( di medio termine ) caratterizzato dalla banda ultralarga? Ai posteri l'ardua sentenza. Ma, personalmente, sono affascinato dalla seconda ipotesi.
domenica 21 marzo 2010
Occhiali 3D universali? Ci pensa Xpand
Prevista per quest'estate la commercializzazione dei primi occhiali 3D universali, per le tivù di casa. Sono gli Xpand X103. Riusciranno a interpretare i segnali dei principali marchi tv – Panasonic, Lg, Samsung e Sony –, ma anche quelli del sistema Nvidia 3D Vision. Ricordiamo che Xpand , RealD e Dolby sono tra i principali produttori di tecnologie 3D. Il prossimo passo sarà la standardizzazione per gli occhiali 3D. Quello ancora successivo sarà fare a meno degli occhiali, con tecnologie che secondo Screen Digest arriveranno non prima del 2020.
Le social networks ( e non solo ) parlano al mondo con la stessa lingua: il consorzio OpenSocial e OData di Microsoft
L'esigenza della condivisione dei dati tra siti ed applicazioni Internet e' sempre maggiore. Le tecnologie RSS sono strumenti ormai indispensabili per costruire flussi di informazione in tempo reale sia tra persone che tra piattaforme web. Le social network sono una miniera di "diamanti grezzi" da cui estrapolare ( e rielaborare ) informazioni, preziose , ad esempio, per il fatto di essere espressione di un'opinione media rispetto ad un qualsiasi argomento. OpenSocial promette di "aiutare i siti a condividere i loro dati sociali con il web" grazie a una serie di tecnologie open source, integrabili sia su social networks che su portali singoli. Nata nel 2007, come alternativa all'iniziativa Platform di Facebook, OpenSocial è attualmente supportata da Google, MySpace, Yahoo! e parecchi altri. Va nella stessa direzione di OpenSocial l'iniziativa Open Data Protocol (OData) di Microsoft, volta a offrire strumenti utili a condividere le informazioni in maniera innovativa tra i vari servizi web. OData e' disponibile sulle piattaforme PHP, Java, JavaScript, webOS, .NET e iPhone.
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venerdì 19 marzo 2010
Google "punta l'indice" sulle maggiori social networks : e' arrivato il Real Time Search
E' la dimostrazione che le social networks ed il mondo del blogging hanno innovato profondamente il modo di fruire il web. La mole di informazioni prodotta da queste piattaforme ha delle grandi potenzialita' e Google l'ha capito. Da qualche giorno ha reso disponibile all'utenza mondiale il proprio servizio Real Time Search , lanciato inizialmente negli USA nello scorso Dicembre. Il servizio e' costituito dall'indicizzazione delle maggiori social networks, tra cui : Facebook, Twitter, MySpace , FriendFeed, Jaiku, Identi.ca etc. Una volta digitato un argomento da ricercare, tra i risultati compariranno le eventuali discussioni e microblog attorno ad esso, che avvengono in tempo reale sulle piattaforme di social networking. La funzione e' utilizzabile scegliendo la voce “Piu' recenti” o "Aggiornamenti" dall’apposito menu "Mostra opzioni" . Le informazioni sono aggiornate a velocita' considerevole. Google, che nel passato catalogava ogni pagina di Internet meno di una volta al giorno e' passata a "setacciare" i siti piu' popolari varie volte all' ora. Con le funzionalità di ricerca in tempo reale , gli "spider", cioè i sofware che analizzano il web per conto della "grande G", lavoreranno a ritmi ancora piu' frenetici. Come affermato dallo stesso Dylan Casey, product manager di Google Search, l'obiettivo di Real Time Search e' quello di offrire agli utenti informazioni estremamente aggiornate e soprattutto geo-localizzate. Cio' aprira' scenari nuovi e dara' valore aggiunto all'informazione proveniente dalle social networks, contestualizzandole sulla realta' geografica. Pensiamo, ad esempio, alla possibilita' di raccogliere con uno smartphone ( dotato di GPS) informazioni "social" riguardo agli esercizi commerciali nei dintorni o allo stato di congestione delle strade nelle vicinanze. A tal proposito, a breve, Real Time Search sara' disponibile anche sui telefonini iPhone e Android, dove può essere associata alle funzioni GPS. Ma Google non si ferma qui. Starebbe anche studiando uno standard per integrare nel proiprio sistema di indicizzazione qualunque altra nuova piattaforma di blogging o social networking.
giovedì 18 marzo 2010
Blu Ray : cosi' giovane e gia' cosi' vecchio. Colpa del 3D
Anche il Blu Ray cambia. Il Blu Ray 3D e' il nuovo standard per la memorizzazione dei contenuti digitali nei formati HD (1080p) 3D. La novita'consiste nell'utilizzo della codifica Multiview Video Coding (MVC). Con essa un film in 3D occupera' il 50% di spazio in piu' sul disco rispetto alla versione "classica" 2D. Il nuovo standard richiede , quindi, nuovi lettori. Per alcuni dei quali (come ad esempio la PlayStation 3) sara' sufficiente scaricare un semplice aggiornamento da Internet. Il nuovo Blu Ray porta con se' anche una nuova interfaccia HDMI ( la versione 1.4), per poter collegare il lettore al televisore.
La strategia commerciale delle grandi major dell' entertainment ( Sony in testa ) e' abbastanza chiara. I videogames faranno da apripista alle nuove tecnologie 3D. In seconda battuta arriveranno il calcio ed i film. Sony riprendera' in 3D circa una trentina di partite durante i prossimi mondiali in Sud Africa, in concomitanza con il lancio commerciale in Giappone (il 10 Giugno) dei televisori 3D della serie Bravia.
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martedì 16 marzo 2010
La tv cede alla tentazione 3D : la serie LX900 di Sony Bravia
La maggior parte non ha ancora visto un solo film in alta definizione, ma gia' si guarda oltre, al 3D. La serie LX900 di Sony Bravia costituisce uno dei primi televisori full HD (1080p) -3D che saranno disponibili sul mercato. Sembra verra' commercializzato entro giugno 2010. Ho avuto modo di sperimentarlo alla Rinascente di Piazza Duomo a Milano, dove Sony espone uno (ed il solo in Italia) dei 5 prototipi destinati all'Europa. Il televisore integra la nuovissima tecnologia Sony 3d "active shutter". Cos'e' e come funziona l' active shutter: si ottiene innanzitutto un filmato in HD 3D , riprendendo simultaneamente la stessa scena con due cineprese HD, disposte ad angolature differenti. Quando il filmato viene riprodotto, le immagini riprese dalle due differenti angolature (immagine "destra" e "sinistra") vengono inviate in successione ed in alternanza allo schermo televisivo (immagine "destra", seguita da immagine "sinistra" e cosi' via). Gli occhiali active shutter, coordinati da un segnale wireless emesso dal televisore, "ottureranno" gli occhi dello spettatore in maniera alternata, in sincronia con l'immagine visualizzata sullo schermo ( quando sullo schermo appare l'immagine "destra", gli occhiali otturano l'occhio sinistro e viceversa). Le immagini ,cosi' percepite dal cervello , per effetto del fenomeno della "parallasse", acquistano la terza dimensione. La tecnologia 3D active shutter garantisce la percezione della terza dimensione alla massima risoluzione possibile (1920 x 1080). Per cui si parla di percezione 3D con qualita' HD, che offre una sensazione di profondità e realismo notevoli. Diversamente accade nelle tecniche 3D alternative , quelle basate sul cosiddetto metodo “linea per linea”, adottato da altri produttori. Quest' ultimo,basandosi su occhiali passivi ( occhiali polarizzati ) , dimezza la risoluzione verticale nativa delle immagini (con ovvie conseguenze sulla qualita' visiva). L'esperienza visiva e' stata interessante e la suggerisco. Con videogiochi "sparatutto" i proiettili arrivano addosso allo spettatore lasciando nell'aria "scie alla Matrix". Le immagini calcistiche offrono prospettive del tutto nuove: il giocatore in primo piano effettua il passaggio che "buca" lo schermo e sembra di essere tra i giocatori. Trattandosi ancora di un prototipo, sono ancora presenti delle perdite nella profondita' 3D durante le immagini in rapido movimento. Ma le premesse ci sono tutte per raggiungere l'eccellenza all'atto della commercializzazione. Altre caratteristiche interessanti del televisore sono la connettivita' wi-fi, l'accesso a servizi Internet che vanno da YouTube a Facebook fino ai servizi di "catch-up TV" e la possibilita' di scaricare Internet widgets.
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venerdì 12 marzo 2010
Carte di credito e micropagamenti: Mastercard PayPass
Mastercard PayPass e' una delle prime carte di credito contactless che si diffonderanno a breve in Italia, concepita per i micropagamenti (transazioni monetarie di piccola entita': acquisto biglietti,bibite etc.).Una carta contactless differisce da quella tradizionale (a banda magnetica) per la presenza di un microchip ed un'antenna RFID (conformi allo standard EMV) che le consentiranno di scambiare i dati di identificazione e transazione monetaria con appositi lettori, a velocita' molto elevata. Giusto il tempo di sfiorare il lettore. Per acquisti al di sotto di 25 euro non sara' richiesta la digitazione di alcun PIN di conferma dell'acquisto. I vantaggi sono evidenti: smaltimento celere delle code di acquisto e passo decisivo verso la dematerializzazione del denaro. Quest'ultimo aspetto favorira' sia gli istituti di credito, che potranno piu' a lungo amministrare la liquidita' dei correntisti, sia gli esercenti di distributori automatici, che saranno sollevati da costi e rischi del recupero del denaro.Anche gli smartphones verranno dotati di una simile tecnologia, divenendo cosi' una sorta di portamonete. Altri brand che utilizzano carte contactless sono: Visa pay wave, American Express Expresspay.
mercoledì 10 marzo 2010
Online stores e mobile applications : finalmente decollano
Una delle grandi novita' di quest'anno nel mercato consumer e' la prepotente affermazione degli online stores per la vendita di applicazioni destinate agli smartphones.
La corazzata del settore e' Apple Store / iTunes di Apple, con oltre 140.000 applicazioni. Consente a chiunque di sviluppare e distribuire applicazioni per Iphone , Ipad e Ipod touch. La piattaforma di riferimento per lo sviluppo e' Mac OS X / Cocoa. Apple si riserva di distribuire le nuove applicazioni in seguito ad attenta valutazione. Volendo in tal modo garantire ai propri acquirenti un ecosistema affidabile di software aggiuntivi ai propri prodotti.
L' unico altro online store che può tenergli testa (da lontano) è l'Android Market. Contiene circa 20.000 applicazioni ed e' destinato a smartphones con il sistema operativo Android ( di Google) .
Seguono in ordine sparso: AppWorld di Rim-BlackBerry con 4000 applicazioni compatibili con i prodotti dell' omonimo brand, che offre piattaforme di sviluppo basate sia su Java sia su Web services. I software presenti sono tutti controllati e scelti accuratamente; Vodafone 360, con circa 7000 applicazioni per gli smartphones Samsung , Sony - Ericsson e Nokia che supportano l'omonima piattaforma (Vodafone 360,appunto), e' anch'essa aperta a community di sviluppatori attraverso il Joint Innovation Lab ; Nokia Ovi Store (con un numero di applicazioni non dichiarato ed il suo sistema di sviluppo e distribuzione ) ed infine Windows Mobile Marketplace, con 250 applicazioni , ma in crescita.
I numeri degli online store sono davvero imperessionanti. Un meccanismo di vendita diretta che produce un download al secondo, che genera un giro d'affari attorno ai 4,6 miliardi di dollari e potrebbe toccare i 16 miliardi di dollari nel 2013.
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martedì 9 marzo 2010
Il Customer Relationship Management e' "cloud" : il caso Salesforce
Salesforce , societa' specializzata in soluzioni di Customer Relationship Management ( CRM ), e' attiva nel settore del cloud computing attraverso la propria piattaforma Force.com . Force.com e' un data center ( o, semplicemente, sito Internet) che offre una piattaforma destinata allo sviluppo ed hosting di applicazioni aziendali per: la pianificazione delle risorse aziendali (ERP,Enterprise Resource Planning ), la gestione delle risorse umane (HRM, Human Resource Management) e la gestione della catena di fornitura (SCM, Supply Chain Management). Le aziende clienti di Salesforce utilizzeranno le suddette applicazioni attraverso Internet. Force.com e' soprattutto una piattaforma utilizzabile da un qualsiasi sviluppatore SW che voglia creare e distribuire proprie applicazioni (del tipo suddetto sopra). Questo ne costituisce l'aspetto piu' interessante.
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sabato 6 marzo 2010
Cloud computing: la visione Microsoft
Steve Ballmer (CEO Microsoft), nel corso di un intervento all'Università di Washington, ha parlato a tutto tondo della strategia del gigante di Redmond riguardo al paradigma del cloud computing. Ricordiamo che per cloud computing si intende un modello network-centrico per l'erogazione di servizi IT sia alle imprese che agli utenti finali: applicazioni come Word saranno eseguite su siti Internet (ad esempio su datacenter di Microsoft ) e non piu' sui PC. L'interazione dell'applicazione con l'utente potra' avvenire attraverso il browser web. Cio' significa che i PC del futuro potranno essere "ridotti all'osso" : dotati di un sistema operativo minimale e di un browser-web. Le applicazioni ed i dati risiederanno "in rete". Ma piu' che i singoli utenti, saranno le aziende a trarre grandi benefici da questo paradigma: non sara' piu' necessario avere una gestione "on-premises" dei servizi IT (cioe' gestire e manutenere proprie piattaforme di Information Technology), ma queste ultime risiederanno su grandi data center , amministrati da aziende terze ("off-premises"), in grado di attuare economie di scala. Cio' si tradurra' in importanti risparmi nella gestione di infrastrutture IT , soprattutto per aziende piccole e medie (PMI). La piattaforma su cui si basa il cloud computing Microsoft e' Windows Azure. Ma non e' la sola. Google propone la Google Apps. Il cloud computing introduce ovvie questioni di sicurezza e privacy dei dati che saranno al centro dei prossimi dibattiti sul tema.
Next to come : il mobile payment
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